Il castello “Rocca d’Ajello” è sito nella contrada di Camerino dell’omonimo comune. Posto sul crinale di una collina, è costituito da una serie di corpi connessi fra loro. Sono variamente articolati e di consistenze diverse ma costituiscono un unico complesso monumentale. È stato edificato dai Duchi di Varano a partire dal XII sec. Seppur siano evidenti interventi successivi alla sua prima realizzazione, conserva un carattere di unitarietà costruttiva con paramenti murari in pietra di arenaria squadrata, solai a volta di pietra e in legno, copertura in legno e laterizio (vedi allegati). Le pareti, in particolare quella nord-ovest, sono costituite da muratura a sacco con paramenti esterni ed interni dello spessore di 40 centimetri circa, in pietra di arenaria più o meno squadrata e di varia pezzatura a seconda delle altezze, legata con malta di calce. Il complesso principale, l’adiacente chiesa di San Biagio e i giardini all’italiana dominano il paesaggio boscoso circostante. L’insieme è uno dei complessi più suggestivi della Regione Marche.
Gli eventi sismici dell’Agosto 2016 hanno però causato diversi dissesti nelle opere murarie.
Dopo il sisma, il corpo principale nella parete nord-ovest (lunga oltre 45 metri ed alta circa 15 metri) presentava un leggero fuori piombo con interessamento di parte della parete ovest nel punto di connessione. La parete ha subito un principio di rotazione verticale verso l’esterno, intorno all’asse di appoggio. Le strutture secondarie ai livelli più alti sono state lesionate, in particolare nei controsoffitti in “camorcanna” decorata, nei pavimenti e nelle merlature. Seppur con diversa estensione anche le torri hanno subito conseguenze analoghe che hanno comportato diversi dissesti: sconnessione delle pareti lungo gli spigoli di contatto, conseguente espulsione delle travi di legno poste a sostegno degli orizzontamenti, abbattimento tra i paramenti murari con lesioni delle murature di contatto e danneggiamento degli intonaci e controsoffitti. L’arco posto all’esterno del al complesso, posizionato sull’unica strada di accesso per la corte interna, era privo di catena. Il cuneo di spinta era in evidenza compromettendone la stabilità.